I gauchos preparano l’asado

l significato della parola ‘asado’ è, letteralmente, ‘arrostito’ o ‘cotto alla brace’. Furono i colonizzatori spagnoli, secoli fa, a trasmettere ai popoli del Sud America la passione per questo modo di cucinare la carne. Una passione che attecchì fin da subito, anche grazie all’ottima qualità dei capi di bestiame che ancora oggi pascolano nelle vaste pianure della Pampa. Non stupisce quindi che i cosiddetti ‘gauchos’, mandriani, dominatori incontrastati di queste stesse pianure, siano stati i primi grandi ‘asadores’ argentini.

I campesinos e i gauchos cileni
Era gente nata dall’incrocio tra i colonizzatori europei e la popolazione indigena: persone molto povere, ma anche fiere e indipendenti. Grazie alla loro leggendaria abilità a cavallo, erano in grado di catturare e condurre l’abbondante bestiame presente allo stato selvatico, sfruttandone il commercio con i centri cittadini. Fu proprio l’indigenza a spingere i gauchos a cibarsi principalmente di carne, l’unica risorsa che avevano in abbondanza, acquisendo una grande esperienza nella sua preparazione. Erano soliti cuocerla ‘a la cruz’, ovvero agganciandola a un sostegno a forma di croce infitto nel terreno in posizione obliqua, sistemandola a una certa distanza dalla fiamma.
Il risultato? Semplicemente ottimo, tanto da diventare punto di riferimento per gli estimatori di questa tipologia di cibo e vero e proprio vanto gastronomico per l’intera nazione Argentina.

Al termine del pasto, se gli ospiti si ritengono soddisfatti, sono soliti complimentarsi esclamando la tipica frase “un aplauso para el asador!”.